Ostuni

La murgia Bassa

Scarica GPX itinerario

Itinerari naturalistico speleologici Puglia

Titolo : Ostuni
Codice identificativo : Mub2
Comune : Ostuni
Localita' di partenza : Masseria Morrone
Localita' di arrivo : Masseria Morrone
Lunghezza : 10 km
Dislivello : 195 m
Tempo di percorrenza : 4 h
Difficoltà : E
Tipologia : A piedi
Interesse : Masserie fortificate, Olivi secolari, fenomeno carsico, grotte preistoriche, santuari

Il trekking ci conduce tra le colline e gli uliveti a ovest di Ostuni riassumendo la preistoria, le tradizioni, le colture e la religione di questa terra ricca di sorprese. Ostuni è la terra delle masserie fortificate e durante il trekking se ne possono visitare due: Morrone e Rialbo di Sopra che forse è tra le più importanti di tutto il territorio. Il percorso ci porta nella piana degli ulivi ultrasecolari che ridesta fascino e stupore per le numerose sculture naturali che si possono incontrare. Dopo gli ulivi secolari si incontra la grotta di Santa Maria di Agnano, culla della civiltà locale in cui è stato trovato uno scheletro di donna al settimo mese di gravidanza, reperto unico al mondo. La grotta può essere visitata previo contatto con il comune. Un sentiero in salita ci porta al santuario di San Biagio scavato nella pietra e luogo di culto degli ostunesi, vicino ad esso si apre la Grotta di San Biagio.

Si parte dalla seicentesca Masseria Morrone e percorrendo un breve e vecchio tratturo si arriva ad un grande trullo ai piedi del monte Morrone. Da qui uno stretto sentiero porta nelle vicinanze della Grotta di S. Maria di Agnano, sito preistorico di importanza mondiale. Dalla grotta si prosegue in direzione ovest per una strada sterrata ai margini della quale cominciano ad esserci i primo esemplari di ulivi centenari. A circa 1.5 km si svolta a destra per incontrare dopo qualche centinaio di metri, masseria Rialbo di Sopra, tra le masserie più antiche del territorio di Ostuni, con ancora intatte le mura di cinta e le caditoie. Superata la masseria ci si trova in una piana costellata da decine di ulivi secolari di tutte le forme e dimensioni. Seguendo il tratturo che gira attorno alla masseria in direzione sud,si incontrano altri alberi secolari costituiti da querce da sughero; passati questi il percorso,in costante salita, ci porta ad un gigantesco carrubo dal quale si diparte un sentiero molto stretto che conduce al santuario di San Biagio del XII secolo, scavato nella roccia, che i monaci basiliani abitarono per primi. Nelle vicinanze del santuario si aprono la Grotta di San Biagio e la Grava di San Biagio, quest’ultima chiusa da una rete alta per ragioni di sicurezza. Lasciata masseria Pizzocucco sulla nostra sinistra,si prosegue in direzione della strada asfaltata; 100 m prima di questa a sinistra si prosegue imboccando il sentiero dell’Erba che ci riporta alla masseria Morrone. 

Schede grotte più importanti

Grotta san Biagio Pu 371 

Lunga all’incirca 40 m, larga 15 m ed alta 5 m,è stata scoperta nel 1950. 

L’ingresso naturale è stato allargato per poter permettere agli esperti lo scavo. Nella parte centrale della grotta sono presenti massi crollati dalla volta. In superficie sono stati trovati numerosi frammenti ceramici dell’età del rame,più in basso reperti attribuiti al Neolitico medio, evidenziando così almeno due distinte fasi di frequentazione. 

Grotta Santa Maria di Agnano Pu 1201 

Grotta di enorme importanza preistorica in quanto in essa è stato trovato lo scheletro di una donna in avanzato stato di gravidanza, un reperto unico al mondo, che risale a 28000 anni fa. Lo scheletro è stato rinvenuto sepolto in posizione rannicchiata, circondato da oggetti rituali e monili. La grotta è stata anche sede di culto dedicato alla Vergine, come attesta al suo interno la costruzione di un santuario con l’immagine della Madonna.